Oggi va di moda il discorso terapeutico, l'ipnosi nascosta, il linguaggio assume più valore del rapporto, bisogna ratificare la trance, etc. Dell'ipnosi originaria si è perso il senso e smarrito il fine.
Se chi parla tanto della nuova ipnosi si fosse preso la briga di andarsi a leggere i libri dei primi ipnotisti, Braid, Liebeault, Bernheim, scoprirebbero cose assai interessanti, e constaterebbe che tutto quello che è stato detto in seguito, era già noto ai tempi dei nostri bisnonni. Altre tecniche si sono aggiunte senza dubbio in seguito, ma i principali fenomeni erano stati individuati e i trattamenti dell'ipnosi estesi agli stessi problemi di oggi.
Se poi andiamo ancora più indietro con il tempo scopriamo che le stesse cose erano note ai primi mesmeristi, che facevano sotto un altro nome quella che oggi chiamiamo ipnosi. Leggendo attentamente i primi mesmeristi, come Puysegur, il discepolo prediletto di Mesmer,si scopre che l'alone di magia e misticismo che riguardava le forze magnetiche, non era poi così determinante, se Puysegur stesso dice "Vi ho detto, nella prima sezione di questo addestramento, che per magnetizzare, non è necessario sapere se esiste o meno un fluido magnetico; ve lo ripeto ancora, quello è perfettamente inutile".
Analizzando le tecniche utilizzate dai mesmeristi, si scopre che avevano lo stesso scopo e gli stessi effetti di quelle odierne, e che erano ben presenti i principali fenomeni ipnotici, come la catalessia delle palpebre, che si sapeva valutare la profondità di trance di un soggetto con la stessa accuratezza di oggi.
Per quanto riguarda l'utilizzazione della trance ipnotica, si affidavano al giudizio del "sonnambulico", ritenendolo perfettamente in grado di risolvere il suo problema. Puysegur chiedeva direttamente alla persona in ipnosi, tramite domande, come risolvere il suo problema:
"Che effetto ti farà?" (chiede a un soggetto riguardo a ciò che questi aveva prescritto per se stesso)
Risposta del soggetto
"Dormirò tranquillamente sei ore di seguito, non vomiterò che una volta soltanto; I dolori delle coliche mi risveglieranno, andrò di corpo una sola volta, subito dopo non sarò più così intorpidita e non avrò più bisogno di essere così a lungo in crisi".
E così fu.
Puysegur, parlando delle capacità dei suoi "sonnambuli", conclude: "se in trent'anni di osservazioni non avessi visto visto, non dico dieci, ma uno solo che si fosse sbagliato una volta [su quello che lo riguarda], non avrei oggi alcuna sicurezza".
Oggi si cita tanto Erickson sull'utilizzazione delle risorse interne della persona, solo perché Puysegur è sconosciuto ai più, appena un nome sulla timeline della storia dell'ipnosi.
Invece fu molto importante allora e dovrebbe essere riscoperto oggi, perché ci insegna ad avere cura delle persone e il suo ammonimento rimane ancora valido e attuale a quasi due secoli di sistanza: "Abbiamo detto e provato con i fatti, che la pietà, la compassione, l'interesse che abbiamo per le sofferenze e i mali dei nostri simili, sono il più potente mezzo che abbiamo per lo sviluppo delle nostre facoltà magnetiche.".
Dall'antica ipnosi, chi vuole fare l'ipnotista, impara che ieri come oggi, deve avere ben presente nella sua mente, prima ancora delle tecniche e delle teorie, l'interesse per la persona.
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